Non ho tempo, Mi manca il tempo. Quante volte ho ascoltato queste parole da ogni genere di imprenditore, manager, studente o semplicemente persona indaffarata.
È TEMPO DI CAMBIARE
A quanto pare quasi tutti abbiamo un rapporto con il tempo, molto conflittuale.
Ebbene succede che in verità non è il tempo che manca, ma semplicemente sono “troppe” le cose che pensiamo di fare in una unità di tempo.
Troppe cose, che sono semplicemente il frutto di una cattiva organizzazione, personale o aziendale. Il mercato ci impone ritmi elevati, di produzione di erogazione di servizi, facendo aumentre a dismisura il nostro bisogno di controllo e di sfida, con l’altro o con noi stessi.
Già Albert Einstein diceva “Il tempo è un’illusione.” , ma a cento anni di distanza ancora non riusciamo a capire l’essenza di quell’aforisma e ancora ci illudiamo di controllare lo scorrere dei minuti.
QUESTIONE DI TEMPI
Siamo passati dalle calende greche al cercare di misurare il decimillesimo, frazionando sempre più un tempo in cui ci ostiniamo a “ficcare” dentro di tutto, una vera e propria illusione di controllo, che ci fa entrare in conflitto con noi e con gli altri.
Quando ascolto la frase “non ho tempo”, chiedo ai miei clienti di farmi vedere la loro posta elettronica, il loro whatsapp (anche quello privato), il numero di telefonate che fanno e a chi le fanno, i loro social attivi e quanto li controllano nella giornata, non per farmi i fatti loro, ma per far rendere conto a loro che almeno una o due ore della giornata, vengono assorbite dalla “tecnologia”.
TECNOLOGIA E PERDITE DI TEMPO
Se è vero che la tecnologia ha migliorato la nostra capacità di interazione e anche vero che ci ha portato ad una sovraesposizione di comunicazioni, non tutte utili.
Quanti di voi hanno gruppi whatsapp che continuamente mandano allert su nuovi messaggi, quanti di voi hanno newsletter che arrivano ma che non leggeranno mai, quanti di voi guardano almeno tre volte in un’ora il cell e specificatamente i social??
Ebbene tutto questo va organizzato e misurato, la sfida non è lavorare 14 ore improduttive, la sfida è essere efficaci nel tempo che decidiamo di dedicare, questo perchè l’efficienza a tutti i costi ci sta modificando a tal punto in cui non riusciamo più ad andare oltre il “tempo”.
Il valore è la consapevolezza che il tempo non esiste, il tempo è uno strumento, i misuratori di tempo sono stati scoperti e inventati per gestire la comunicazione fra simili, per darci la possibilità di organizzarci meglio e non “di più” come la maggior parte tenta di fare.
Molti ora penseranno che quanto scritto sia una banalità e che bisogna fare i conti con il mercato che non aspetta ebbene proprio quelli dovrebbero provare a “contare” quanto tempo “perdono” per poi ricalibrarsi.