A volte quando entri in un ginepraio spesso ti fai meno male.
È riconosciuto che 99 volte su 100 le persone che ricoprono ruoli apicali, scelgano le competenze pensando di velocizzare l’iter d’inserimento in qualsivoglia organizzazione.
Come dare torto a chi segue questa strada?
Il problema però è che sempre più spesso elevate competenze non vanno di pari passo con elevate capacità di applicarle.
Cosa intendo?
Intendo che, molte volte, nelle organizzazioni in cui opero, mi ritrovo ad avere alte competenze tecniche e quasi zero capacità ad organizzare anche la più banale delle cose, come tener pulita la postazione di lavoro, oppure, gestire un rapporto professionale senza creare attriti.
Sempre più spesso siamo portati a pensare che le competenze tecniche siano il valore dominante o discriminante.
Nello sport in genere, la prima discriminante è la capacità.
Il fisico, il talento, l’energia, la motivazione, arrivano molto prima della competenza tecnica.
Quella la si acquisisce passo passo, continuando a lavorare duro per l’obiettivo da raggiungere.
La capacità, ed è qui che vorrei ragionare, può essere confusa con la competenza?
È forse la stessa cosa?
La competenza tecnica la definirei come la conoscenza di una determinata azione, mentre la capacità si aggancia al fare bene una determinata azione, mettendosi in gioco per risolvere o migliorare il processo a cui sto facendo riferimento.
Si però, non posso assumere chi non ha competenza specifica?
Vero, ci sono ruoli tecnici, che non possono prescindere dalla competenza, ma è sempre bene, testare la capacità. È sempre bene capire profondamente che persona vorremmo, a prescindere dal fatto che abbia o non competenze.
In alcuni ruoli direzionali, preferite assumere un dirigente con competenza tecnica e incapace o preferite assumere una persona capace con un livello basico di competenza specifica?
Capacità e Competenza possono anche essere sinonimi ma sulla bilancia della scelta dal mio punto di vista il pesò specifico maggiore ce l’ha la capacità.
E giusto per chiudere, lanciando un sasso contro un vetro (metafora), sei sei incapace la tua competenza non serve a nulla.
A voi l’ardua sentenza … buona vita