In quasi tutte le organizzazioni nelle quali ho operato, ho incontrato spesso, CEO, Responsabili, Professionisti, Imprenditori che erano affetti e ne soffrivano, della Sindrome IO IO.
Una sindrome subdola che si sviluppa per frustrazione e incapacità di relazionarsi in modo efficace.
Io faccio, Io dico, Io prima, Io più bravo, se non ci fossi Io, solo Io e così via fino alla distruzione di molti rapporti.
Chi colpisce
Nelle organizzazioni la sindrome colpisce a tutti i livelli, da quelli apicali, fino ai livelli di produzione e colpisce in modo trasversale.
È come un’infezione che preclude l’ascolto e attiva spesso solo giudizi, si espande colpendo le persone più deboli, ovvero quelle che credono di avere tutto il mondo contro o tutto il mondo sulle loro spalle, quelle che vedono e credono che il loro ruolo sia il più importante e fondamentale di tutta l’organizzazione e che spesso affermano “se non ci fossi io, non funzionerebbe nulla”.
Come si cura
Si cura con molte sedute d’ascolto e con potenti esercizi di condivisione, strutturando momenti di controllo a due vie. Controlli che attivino ulteriori momenti di condivisione e nuovi momenti di ascolto profondo.
Dopo questa prima fase di cura, praticamente in parallelo bisogna partire con forti dosi di autovalutazione e sospensione del giudizio sull’operato altrui, imparando ad attivare solo valutazioni soggettive.
Quando hai chiaro la malattia e hai chiara la cura, si potrà iniziare ad elaborare percorsi di prevenzione somministrando a tutti pillole “anti IO IO” che sono conosciute con un nome molto potente, si chiamano “NOI”. Le pillole Noi aiuteranno a risolvere insieme molte problematiche dell’organizzazione, perchè ricordatevi che insieme si può arrivare molto più lontani
Buona vita!!