Che momento storico è questo?
Un momento storico estremamente confuso ed estremamente in movimento. Era da quasi un secolo che non si viveva un momento così “frustrante” e pericoloso a livello globale. Sembra strano dirlo ma a volte viene da pensare a quella frase che molti, soprattuto alcune persone che hanno passato la mezza età ogni tanto dicono
“si stava meglio quando si stava peggio”.
Mi soffermo ci penso e dico che forse, analizzando a fondo, la verità è che in quella frase sono racchiusi alcuni malesseri e alcuni bisogni che ogni tanto bisognerebbe ascoltare.
Disinformazione
Oggi l’informazione o per meglio dire la troppa informazione, da vantaggiosa si sta trasformando in dannosa. Troppa informazione comporta fatica nella scelta dell’informazione da digerire e spesso la troppa fatica si trasforma in superficialità.
Abbiamo bisogno di capire, abbiamo bisogno di essere capiti, abbiamo bisogno di ritrovarci, abbiamo bisogno di essere riconosciuti. Abbiamo bisogno di tante cose che oggi sembrano tutte rimaste nel passato perchè la velocità di questi cambiamenti indotti è diventata per molti destabilizzante e a volte alienante. Una velocità che ti tiene lontano dal tuo centro, un po’ come succede sulle giostre di un tempo, i famosi “calcinculo”. Tu sei lanciato a grande velocità agganciato ad una catena per accaparrarti qualche cosa che ti faccia fare un altro giro gratis. Non mi sono mai piaciuti i “calcinculo”.
Ricordi
Anche questo sembra essere un ricordo antico a cui fare riferimento. Nella memoria dei miei “vecchi” ci sono i giochi di cortile, la tranquillità di giocare per strada, la bottega sotto casa, la nonna che fa filò mentre pulisce il pesce gatto che il nonno dopo il lavoro è andato a pescare. Sapori e valori, che nonostante la fatica a far quadrare i conti, in verità riempivano le vite. Quadri che la memoria dipinge per compensare il bisogno e la mancanza di qualche cosa che non è riproducibile con l’intelligenza artificiale o davanti ad un o schermo, quei “sapori” di vivere andranno perduti come lacrime nella pioggia. (Scusate il riferimento a Blade Runner ma ci stava)
Quindi oggi dico che io ho bisogno di rallentare per ascoltare e ascoltarmi, ho bisogno di trovare uno spazio interiore ormai sovrastato da preoccupazioni che spesso non so gestire se non giocandomi l’ultima energia disponibile, ho bisogno di schivare la cattiveria e l’invidia ho bisogno di stare distante dall’ignoranza e dall’ipocrisia. Tutti questi bisogni però tendono a svuotare e a non arricchire.
Come avrete visto ho parlato in prima persona perchè ho cercato di collegarmi con un “sentire comune” che ascolto spesso tra le persone che seguo. A loro dico, di solito, che oggi più che mai dovremmo provare a pensare al bisogno prendendoci la responsabilità di far accadere le cose, immaginando nutrimento per la nostra energia, prendendoci la responsabilità consapevolmente.
Immaginate
Immaginando la frase iniziale “si stava meglio … “, immaginate un quadro di ricordi a voi cari e subito emerge il bisogno da nutrire, senza farlo diventare “tristezza malinconica” ma solo dolce e nutriente malinconia.
Emergerà che il vero bisogno che abbiamo è di stare con persone che ci capiscano e sappiano ascoltare, abbiamo bisogno di poter contare su qualcuno e per qualcuno, abbiamo fondamentalmente bisogno di tranquillità. In definitiva abbiamo bisogno di un tempo in cui ascoltare i nostri bisogni, senza fretta.
Tutto questo so che dipenderà solo da noi a prescindere da cosa ci circonda e a che velocità andrà questo mondo. Non siamo ingranaggi nel gorgo dell’economia siamo umani e abbiamo bisogno di umanità. (In questa chiusura ci sarebbe stata bene la musica del Gladiatore, ma provate ad immaginarla)
Buona vita … per davvero