Tutti, chi più chi meno, aspiriamo ad una vittoria, qualunque essa sia e nel tentativo di raggiungerla molto spesso entriamo in conflitto con noi stessi o con l’ambiente, reo di non darci la possibilità di crescere o di dimostrare chi siamo.
COME ELIMINARE GLI ALIBI
Esiste una ricetta molto semplice, che passa attraverso la consapevolezza e la responsabilità, per poi agganciarsi alla visione con senso, caparbietà e disciplina.
Ogni volta che si toccano aree delicate, come la responsabilità e il senso, entriamo in un mondo fatto di alibi, paure e resistenze che minano la possibilità di arrivare alla vittoria.
Di cosa sto parlando esattamente
Stiamo parlando di approccio al risultato, in ogni campo lo vogliamo applicare.
Lo sport è maestro nel darci consigli su come affrontare le sfide, solo che nel mondo del lavoro, quando si incomincia a parlare di “allenamento” e prestazione personale, si incontrano veri e prori muri.
Schemi di pensiero rigidi in cui la responsabilità è sempre di qualcun altro, dove gli errori sono sempre da attribuire al management se sei dipendente e al dipendente se sei manager.
COME FARE PER ECCELLERE
In verità la ricetta di cui parlavo è una ricetta semplice, fatta di ingredienti alla portata di tutti e si chiamano TESTA (buonsenso e visione) CUORE (intensità e passione) SENSO (motivazione e attaccamento) il tutto associabile ad una qualità personale (TALENTO) di cui non tutti siamo dotati ma proprio per quello è importante sapere che se il talento non si allena perderà la gara contro il cuore e la motivazione.
Un buon reparto R.U. non dovrebbe lavorare solo sulla ricerca del talento ma esprimere il massimo delle forze nel potenziare CUORE e SENSO in tutti gli individui presenti nell’organizzazione di cui sono responsabili.
Essere un vero e propio punto di riferimento motivazionale per esprimere affiancamento, accoglienza e riconoscimento .
Un approccio che comprenda al suo interno allenamento continuo che aiuterà le persone a vivere in un clima aziendale stimolante.
In periodi di Industria 4.0 l’attenzione alle risorse umane probabilmente è ancora al 2.0 perdendosi di vista il vero e proprio asset su cui bisognerebbe investire.
La vera innovazione passa attraverso il potenziamento della centralità della persona.
WELFARE TIME
Le aziende ( a parte qualche colosso come Luxottica e altri) si stanno accorgendo ora di quanto sia importante occuparsi di welfare in azienda.
So che dirò qualche cosa di impopolare, ma la maggioranza delle aziende si sta accorgendo dell’opportunità welfare solo per abbattere costi e pagare meno tasse.
Atteggiamento pericoloso che non tiene in nessuna considerazione i dipendenti se non per far loro proposte non sempre colte positivamente.
Il progetto welfare andrebbe strutturato partendo dalla “ricetta per vincere”, toccando insieme tra dirigenza e dipendenti, i valori, il cuore e il senso che questa opportunità può dare per trasformarsi in vittoria di tutti e non di pochi.
Le perone che si sentono parte, sono disposte ad un impegno maggiore e sono aperte ad senso di responsabilità più alto, perchè è nalla natura umana.
La creazione di relazioni efficaci crea “alleanze” forti che aiutano l’organizzazione ad affrontare le battaglie più dure.
Tutto questo non è filosofia, ma attenzione alle relazioni e centralità della persona per accedere ad un nuovo livello produttivo, volano di benessere aziendale.
Se conoscete qualche progetto di welfare interessante vi invito a condividerlo nei commenti .